In un angolo remoto della nostra amata penisola, dove la fibra ottica sembra essere un miraggio e il Wi-Fi una leggenda urbana, il Governo italiano ha deciso di puntare verso il cielo. La soluzione? I satelliti di Elon Musk, ovvero Starlink, che promettono di portare internet ultra-veloce anche nelle zone più isolate. Un colpo di scena degno di una serie TV, dove tecnologia spaziale e burocrazia italiana si incontrano in un intreccio avvincente.
Missione: internet ovunque!
L’idea di utilizzare Starlink non nasce dal nulla: rientra nei grandi obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede banda larga per tutti entro il 2026. Finora, aziende come Open Fiber e FiberCop hanno coperto un terzo degli edifici previsti, ma restano circa 450.000 immobili situati in luoghi così remoti che perfino Google Maps fa fatica a trovarli. E qui entra in gioco Musk, con la sua flotta di satelliti pronti a portare connessioni galattiche in borghi dimenticati.
Dal cielo… al Parlamento!
Tutto bellissimo, se non fosse che la politica italiana, si sa, non è mai a corto di colpi di scena. Mentre il governo studia l’uso di Starlink per accelerare i tempi, l’opposizione storce il naso. Alcuni esponenti del Partito Democratico hanno già presentato emendamenti per limitare l’accesso di Starlink sul territorio nazionale, sollevando dubbi sulla sicurezza dei dati e sulla sovranità digitale. In pratica: “Internet sì, ma a che prezzo?”.
E non mancano le preoccupazioni per la dipendenza da un’azienda privata straniera per un’infrastruttura critica. La domanda implicita sembra essere: “Vogliamo davvero che i nostri dati attraversino lo spazio per finire nelle mani di Elon Musk?”
Il futuro (forse) spaziale della connettività italiana
Nonostante le polemiche, il governo è deciso a esplorare questa strada. I test con Starlink inizieranno già a gennaio 2025, con l’obiettivo di portare finalmente internet nelle zone più difficili da raggiungere. Ma, come in ogni buon thriller politico, il finale è ancora tutto da scrivere.
Che dire, l’Italia punta alle stelle, ma le polemiche la riportano sempre con i piedi per terra. Nel frattempo, i cittadini dei piccoli borghi aspettano solo di vedere se, stavolta, saranno più veloci i satelliti di Musk o la burocrazia italiana. Ai posteri l’ardua sentenza… o, meglio, ai router!